COME SI PUO DEFINIRE L'INTELLIGENZA
COME SI PUO DEFINIRE L'INTELLIGENZA
Ci sono due principali "scuole di pensiero" sulla natura e sulla proprietà dell'intelligenza.
- 1. Sostiene che l'intelligenza è una qualità unica e generale da cui derivano tutte le altre capacità. Chi ha un'intelligenza "generale" elevata è probabile che sia dotato nella maggior parte delle materie e dei compiti e il suo successo scolastico, per esempio, sia una prova di queste capacità.
- 2. Sostiene che si sono intelligenze di diverso tipo e che non è possibile avere un unico tipo di misurazione o prova: il successo scolastico in questo caso metterebbe in luce solo un tipo di capacità, non altri.
Entrambe le teorie hanno buone prove per sostenere la propria validità.
Ci sono diverse definizioni di intelligenza:
"L'intelligenza è la capacità di elaborare le esperienze per trarne una fonte di conoscenza"- R.Feuerstein
La nostra mente ha esperienze che riesce a trasformare in conoscenze. La conoscenza, si tratta di informazioni lette su un libro, ma anche di capacità apprese e abilità nel risolvere problemi quotidiani.
L'intelligenza è la caratteristica che più ci distingue dagli altri esseri viventi ed è ciò che ha dato all'essere umano il vantaggio evolutivo per diventare la specie tecnologicamente e culturalmente più sviluppata sul pianeta.
LA MISURA DELL'INTELLIGENZA: UNA O PIU CAPACITA?
In Francia, Alfred Binet e Paul Simon furono incaricati di sviluppare un sistema per individuare tra i futuri scolari i bambini con problemi nello sviluppo intellettivo, in modo che potessero essere inseriti in classi speciali. Il test d'intelligenza che elaborarono si basa su prove calibrate sull'età mentale del bambino.
Il Quoziente intellettivo. Il test di Binet, insieme con le successive differenti versioni di misurazione dell'intelligenza, ha introdotto il concetto di Quoziente Intellettivo QI. "Quoziente" significa il rapporto tra età mentale e età reale, moltiplicato per 100.
Altri test per adulti, calcolano il QI in rapporto alle prestazioni medie della popolazione. Secondo questi test, l'intelligenza normale si colloca tra 85 e 115 punti e due terzi della popolazione rientrarono in questa fascia.
Sotto questo livello, ci sono individui con ritardi intellettuali più o meno gravi.
Sopra invece le persone sono considerate anche più intelligenti della media.
I fattori che determinano il QI sono complessi e non ancora chiari. Si discute infatti sul rapporto tra fattori "ambientali" e fattori "naturali".
Un esempio di test, sono le matrici progressive di Raven.
Si è notato come ci sia spesso un aumento del QI da una generazione all'altra in tutte le nazioni in cui si sono fatte misurazioni prolungate. Si è ipotizzato che questo aumento del quoziente intellettivo negli anni sia una prova che i test non misurano veramente l'intelligenza delle persone, ma certe capacità simili all'intelligenza che aumentano con il migliorare dell'educazione generale e del benessere socioeconomico.
Pochi mettono in discussione che le persone siano dotate di differenti livelli di intelligenza come sostiene lo psicologo statunitense Ulrich Neisser.
Il fatto che ci siano differenze nei livelli d'intelligenza tra persone non spiega due aspetti importanti:
- l'origine di queste differenze
- il tipo di differenze, ovvero se ci sono più tipi di intelligenza in cui gli individui si distinguono.
Riguardo al primo punto, si dice che l'intelligenza di una persona è il risultato di potenzialità in parte ereditarie che però possono manifestarsi e svilupparsi solo in un ambiente culturale ed educativo adeguato.
Riguardo al secondo punto, per alcuni studiosi esiste un'unica forma di intelligenza generale, che include tutte le capacità di una persona, mentre per altri esistono diversi tipi di intelligenza tra loro non confrontabili.
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